Fatemeh Sepehri

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Sepehri nel 2022

Fatemeh Sepehri (in persiano فاطمه سپهری‎; 1964) è una politica iraniana, nota attivista per i diritti delle donne e diventata un simbolo della resistenza contro l'oppressione degli ayatollah[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fatemeh Sepehri è nata nel 1964. Sebbene le prime difficoltà le abbiano impedito di proseguire gli studi superiori, ha superato l'esame di ammissione nel 2004 all'età di 40 anni e ha conseguito una laurea in gestione aziendale presso la Ferdowsi University di Mashhad.[2]

La dichiarazione di 14 attivisti politici[modifica | modifica wikitesto]

Sepehri e suo fratello Mohammad Hossein Sepehri sono due dei firmatari della Dichiarazione di 14 attivisti politici durante le proteste iraniane del 2017-2018 che chiedevano le dimissioni di Ali Khamenei dal suo incarico di leader supremo della Repubblica islamica e la sostituzione del regime con un governo democratico laico.[3][4]

Dopo aver firmato la lettera, Sepehri ha ricevuto molta attenzione a causa del fatto che il suo defunto marito aveva perso la vita durante la guerra Iran-Iraq. Di conseguenza, era conosciuta come la vedova di un martire. Le autorità iraniane non si aspettavano che la moglie di un martire con forti convinzioni religiose sollecitasse Khamenei a dimettersi e sostenesse un sistema di governo democratico laico per sostituire il regime della Repubblica islamica.[2]

Qualche settimana più tardi, Sepehri ha firmato insieme ad altre 13 donne un'altra lettera contro l'apartheid di genere che aveva cancellato i diritti di metà della popolazione.[3]

Poco dopo la pubblicazione delle due lettere, le autorità hanno arrestato Fatemeh Sepehri, suo fratello Mohammad Hossein e altri firmatari delle petizioni durante una protesta davanti all'Università islamica Azad di Mashhad. Fatemeh Sepehri è stata accusata di "condotta disordinata, incitamento a disordini e propaganda di menzogne" e condannata a cinque anni di carcere e 154 frustate. Alla fine ha ricevuto una sospensione condizionale della pena ed è stata rilasciata dal carcere dopo nove mesi.[2][5]

Arresti per l'attivismo[modifica | modifica wikitesto]

Sepehri è stata nuovamente arrestata a Mashhad domenica 1º agosto 2021 durante una manifestazione pacifica a sostegno dei manifestanti nella provincia sudoccidentale del Khuzestan e per protestare contro l'accresciuto clima di insicurezza nel Paese. I manifestanti chiedevano anche il rilascio dei prigionieri politici.[2]

Le proteste per Mahsa Amini[modifica | modifica wikitesto]

Durante un'ondata di arresti a seguito delle proteste per la morte di Mahsa Amini, Sepehri è stata arrestata il 21 settembre e portata in un luogo sconosciuto dopo che gli agenti di sicurezza hanno fatto irruzione nella sua casa.[6] Poco prima, nella sua ultima intervista on line, Sepehri aveva detto: "Sono 44 anni che ci scambiamo le condoglianze, ma le famiglie sono stanche di piangere. Oggi Mahsa Amini, domani un'altra. Spero con tutta me stessa che Ali Khamenei e tutti quelli legati a lui se ne vadano dal nostro bellissimo paese. Questi sono assassini".[1]

Il 23 ottobre 2022 la figlia di Sepehari ha pubblicato un video in cui si afferma che sua madre è stata tenuta in isolamento presso il centro di intelligence del Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche di Mashhad dal suo arresto, e dopo aver sopportato più di un mese in isolamento riesce a malapena a parlare. L'appello della famiglia al sostituto procuratore del tribunale di Mashhad per trasferirla nel reparto generale è stato inefficace.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Pegah Moshir Pour, La pasionaria iraniana che agita il velo contro gli ayatollah, in la Repubblica, 1º giugno 2023, p. 14.
  2. ^ a b c d (EN) Iranian Police Arrest Activist Fatemeh Sepehri, Devout Woman with Secular Views, su kayhanlife.com. URL consultato l'8 ottobre 2022.
  3. ^ a b (FA) نامه‌ی دوم ۱۴ فعال مدنی- سیاسی داخل کشور: هیچ راهی برای بازسازی و نوسازی این رژیم ایران‌ویران‌کن وجود ندارد! [Second Letter Of 14 Civil-Political Activists Inside Iran], in Kayhan London, 20 giugno 2019. URL consultato il 12 agosto 2019.
  4. ^ (EN) At Least 13 Signers of Open Letters Urging Khamenei’s Resignation Are Arrested, su iranhumanrights.org, 29 agosto 2019. URL consultato il 9 ottobre 2022.
  5. ^ (FA) فاطمه سپهری، از امضاکنندگان نامه انتقادی به خامنه‌ای، آزاد شد [Fateme Sepehari, one of the signatories of the critical letter to Khamenei, was released], su radiofarda.com, 6 ottobre 2022. URL consultato il 9 ottobre 2022.
  6. ^ (FA) فاطمه سپهری، فعال مدنی ساکن مشهد بازداشت شد [Fateme Sepehari, a civil activist living in Mashhad, was arrested], su humanrightsinir.org, 21 settembre 2022. URL consultato l'8 ottobre 2022.
  7. ^ (FA) دختر فاطمه سپهری: مادرم پس از تحمل بیش از یک ماه سلول انفرادی به سختی می‌تواند حرف بزند [Fatemeh Sepehari's daughter: My mother can barely speak after being kept in solitary confinement for more than a month], su iranintl.com, 23 ottobre 2022. URL consultato il 23 ottobre 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]